Addetto al Primo Soccorso in Azienda

Chi è l’Addetto al Primo Soccorso in Azienda

La figura dell’addetto al primo soccorso in azienda è centrale per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori. Il suo ruolo va oltre il semplice intervento in caso di emergenze sanitarie. Egli svolge un’importante funzione preventiva e organizzativa all’interno dell’azienda. Ma chi nomina l’addetto, quali sono le sue responsabilità e come viene gestito il materiale di primo soccorso?

La Nomina dell’Addetto al Primo Soccorso

La nomina dell’addetto al primo soccorso è una responsabilità del datore di lavoro, che ha l’obbligo di garantire la presenza di persone formate per intervenire tempestivamente in caso di infortunio o malore. Tale designazione non può essere fatta in modo casuale o superficiale. Il datore di lavoro deve individuare con attenzione uno o più lavoratori in base alla conformazione aziendale, al numero di dipendenti e al rischio specifico dell’attività.

Il datore di lavoro sceglie gli addetti al Primo Soccorso tenendo conto di vari fattori:

  • Disponibilità e idoneità del lavoratore a svolgere questo compito.
  • Prossimità ai colleghi: gli addetti devono essere sufficientemente distribuiti per poter intervenire velocemente in qualsiasi zona dell’azienda.
  • Numero adeguato: in aziende di grandi dimensioni o con turni di lavoro su più fasce orarie, devono essere presenti più addetti al primo soccorso per garantire una copertura completa.

Una volta nominato, l’addetto dovrà frequentare un corso di formazione specifico, che gli permetta di acquisire le competenze necessarie per intervenire in sicurezza e secondo le procedure previste.

Compiti dell’Addetto al Primo Soccorso

Il compito principale dell’addetto al primo soccorso è quello di prestare assistenza immediata in caso di incidenti sul lavoro o malori, assistendo l’infortunato in attesa dell’arrivo dei soccorsi esterni. Tra le sue mansioni ci sono:

  • Valutazione dell’emergenza: l’addetto deve essere in grado di comprendere la gravità dell’infortunio e adottare le azioni più appropriate per salvaguardare la salute del lavoratore.
  • Attivazione dei soccorsi esterni: dopo aver prestato il primo intervento, l’addetto deve comunicare in modo chiaro e tempestivo ai servizi di emergenza (es. 112) il tipo di incidente e le condizioni del ferito.
  • Monitoraggio della situazione: in attesa dell’arrivo dei soccorsi, l’addetto continua a controllare lo stato dell’infortunato, mantenendo calma e ordine attorno all’area dell’incidente.
  • Gestione della cassetta di primo soccorso: in alcune aziende, all’addetto può essere assegnato anche il compito di controllare periodicamente la dotazione della cassetta di primo soccorso.

 

Chi è Responsabile in Caso di Infortunio o Incidente sul Lavoro?

In caso di infortunio sul lavoro, la responsabilità primaria per la sicurezza dei lavoratori ricade sempre sul datore di lavoro, che ha l’obbligo di adottare tutte le misure necessarie per prevenire incidenti e garantire un ambiente di lavoro sicuro. Tuttavia, l’addetto al primo soccorso ha il dovere di intervenire secondo le proprie competenze, fornendo un primo soccorso adeguato.

L’addetto al primo soccorso non ha la responsabilità di risolvere situazioni di emergenza complesse come un medico o un infermiere. Il suo compito è limitato alle azioni previste dalla formazione ricevuta. Se un addetto interviene in buona fede, seguendo le procedure apprese, e nonostante ciò la situazione dell’infortunato peggiora, non può essere ritenuto legalmente responsabile per i danni. La legge italiana tutela chi presta aiuto in buona fede, riducendo il rischio di azioni legali contro chi fornisce assistenza di base.

Limiti della Responsabilità

1.       Responsabilità Penale: Omissione di Soccorso

Il punto più critico riguarda la possibilità che si configuri il reato di omissione di soccorso, previsto dall’articolo 593 del Codice Penale. Questo reato prevede sanzioni per chiunque non presti assistenza a una persona che si trova in pericolo o in una condizione di necessità.

Tuttavia, per un addetto al primo soccorso, la configurazione di questo reato è più complessa:

Obbligo di intervento: L’addetto al primo soccorso ha il compito di intervenire all’interno dei limiti della sua formazione, e non gli è richiesto di andare oltre le sue competenze. Ma se l’addetto non interviene per cause di forza maggiore o incapacità psicologica (ad esempio, un malore, panico o incapacità oggettiva), la responsabilità penale potrebbe essere esclusa.

Per configurare il reato, è necessario dimostrare che l’addetto abbia volontariamente deciso di non intervenire, pur avendo la possibilità di farlo in sicurezza. In altre parole, se l’addetto rifiuta consapevolmente di aiutare l’infortunato in una situazione dove era in grado di agire, potrebbe essere accusato di omissione di soccorso. Ma se l’addetto non interviene per cause di forza maggiore o incapacità psicologica (ad esempio, un malore, panico o incapacità oggettiva), la responsabilità penale potrebbe essere esclusa

2.       Responsabilità Civile: Danno e Risarcimento

L’articolo 2043 del Codice Civile disciplina il risarcimento del danno e impone l’obbligo di risarcire chiunque cagioni un danno ingiusto a un’altra persona, in virtù del principio generale di responsabilità extracontrattuale.

Nel contesto del primo soccorso, un addetto potrebbe essere chiamato a rispondere civilmente se, rifiutandosi di intervenire o intervenendo in maniera negligente, causa un danno maggiore all’infortunato. Tuttavia, la responsabilità civile è limitata al fatto che l’addetto deve operare nei limiti delle sue competenze e con gli strumenti a disposizione. In caso di intervento errato ma in buona fede, generalmente non si configura una responsabilità civile diretta.

3.       Responsabilità del Datore di Lavoro: Sicurezza e Obblighi

L’articolo 2087 del Codice Civile stabilisce che il datore di lavoro ha l’obbligo di adottare tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori. Questo include anche la formazione e la designazione di addetti al primo soccorso.

Se un addetto al primo soccorso non interviene perché non è stato adeguatamente formato o perché l’azienda non ha fornito gli strumenti necessari (ad esempio, una cassetta di primo soccorso conforme), la responsabilità ricade sul datore di lavoro. Questo principio si estende anche a situazioni in cui l’azienda non rispetta le norme sulla sicurezza sul lavoro, che includono la designazione e la formazione degli addetti al primo soccorso.

4.       Responsabilità Disciplinare (D.Lgs. 81/08)

Il Decreto Legislativo 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, regola la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Sebbene non entri direttamente nel merito delle sanzioni disciplinari per il mancato intervento da parte di un addetto al primo soccorso, esso prevede la necessità di:

  • Formare adeguatamente gli addetti al primo soccorso (Art. 45).
  • Fornire i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e garantire che siano utilizzati correttamente (Art. 77 e seguenti).
  • Assicurare che l’azienda abbia le misure necessarie per la gestione delle emergenze (Art. 43).

Se un addetto al primo soccorso non interviene o non utilizza i dispositivi di protezione, può incorrere in provvedimenti disciplinari interni secondo il regolamento aziendale o il contratto collettivo applicabile. Le sanzioni disciplinari possono variare da richiami formali fino, nei casi più gravi, al licenziamento.

La Cassetta di Primo Soccorso: Dotazione e Controllo

Ogni azienda è obbligata a dotarsi di una cassetta di primo soccorso, collocata in punti accessibili e noti a tutto il personale. Questa cassetta deve essere conforme alla normativa e contenere tutto il necessario per un intervento immediato in caso di incidenti o malori sul luogo di lavoro. Tra gli strumenti base che devono essere presenti troviamo:

  • Guanti
  • Guanti sterili
  • Cerotti e garze sterili
  • Bende elastiche e bendaggi compressivi
  • Disinfettanti
  • Telino sterile
  • Forbici e pinzette
  • Soluzioni saline sterili per il lavaggio oculare
  • Ghiaccio istantaneo

In alcune realtà aziendali, soprattutto in contesti industriali, può essere presente anche un defibrillatore semiautomatico (DAE), strumento salvavita in caso di arresto cardiaco.

Chi è Responsabile del Controllo della Cassetta di Primo Soccorso?

Il controllo e il rifornimento periodico della cassetta di primo soccorso è una responsabilità diretta del datore di lavoro, ma in pratica viene spesso delegata all’addetto al primo soccorso. Quest’ultimo si occuperà di verificare:

  • La scadenza dei prodotti presenti.
  • Il corretto stato di conservazione del materiale.
  • L’eventuale mancanza di dispositivi utilizzati durante precedenti interventi.

Tuttavia, il datore di lavoro deve garantire che questa responsabilità venga espletata con regolarità, al fine di assicurare che la cassetta sia sempre pronta per un intervento.

 

 

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